Trent'anni di «Critica sociale» Fuori commercio
Filippo Turati

Trent'anni di «Critica sociale»

A cura di Alessandro Levi

A cura di Alessandro Levi
  • 1921
  • Note: In 16°, pp. XII-348. "Carissimo Levi, Quante volte -e si fanno sempre più frequenti- o editori, o critici, o compagni di fede, o amici noti od ignoti (forse nemici inconsapevoli) mi eccitarono a raccogliere io stesso, della dispersa proluvie dei miei scritti e discorsi di tanti anni -ormai si contano a décadi- di milizia socialista, uno o due volumi di 'prose scelte' -mi par bene che il gergo editoriale le qualifichi così- le quali mi paressero meno indegne di sottrarsi all'oblio implacabile che travolge nella sua rapina la nostra effimera fatica quotidiana; sempre io risposi -per non apparire villano verso un invito cortese- che a questo, se mai, avrei pensato quando le forze mi fossero scemate per l'opera più viva e feconda che sollecita da noi ogni aurora che sorge; e ciò con la precisa convinzione -dovrei dire: intenzione- che non ci avrei pensato proprio mai nella vita. Chi di noi, in questo incalzare di compiti che ci urge alle reni, nella vita così breve per così lungo travaglio, chi di noi ha l'ozio latino di ripiegarsi su se stesso, di rileggersi, di ripensarsi, di ricapitolare? (...). - Voi intuiste, caro Levi, questi sentimenti, nei quali è un misto di pigrizia e di fervore operoso, di pudore e di orgoglio e neppure avete tentato di adescarmi; ma vi siete bravamente accinto all'opera voi stesso. Dalla raccolta, ormai ponderosa, di «Critica sociale», rileggendo, comparando, selezionando con cura amorosa, stralciando fra le tante pagine -oltre diecimila- quelle sole che, nei limiti consentiti a un volume ragionevole, vi parvero le più caratteristiche o le meno caduche, o pel loro contenuto sostanziale, o per gli eventi a cui si connettono, o pei ricordi che rievocano; voi ne avete tratto queste 'excerpta' che sono come uno scorcio, un sommario, anzi appena un segno stenografico di trent'anni -forse i migliori- della mia vita e del mio qualsiasi pensiero; un po' anche per riverbero -poiché tutto si riallaccia e molto ci si mutua a vicenda in questo nostro affanno quotidiano, di lavoro e di battaglie- del pensiero dei miei collaboratori più assidui e fidati; di quello, innanzi tutto, della mia compagna Anna Kuliscioff, con la cui vita, per mia somma ventura, si intrecciò la mia vita, e l'opera fu così spesso comune e commista (la firma Critica Sociale cela quasi sempre il binomio), ch'io stesso le più volte non saprei scernere dove l'un pensiero finisca e l'altro incominci. (...). - Oggi, sotto il cozzo furioso di eventi e di passioni che la guerra ha scatenato, molte cose nuove (o che si pretendono tali) si affacciano e fanno ressa; molta gente nuova è venuta nelle nostre file, con in pugno la scure, quasi a squassare e disperdere tutto il passato -anche il passato che ignora. Pure, se un pensiero equanime si farà strada, essa dovrà riconoscere (voi le porgete in questo libro un documento fra i tanti) che in cotesto passato qualche cosa si è fatto, con fede, con sacrifizio, con probità, che non merita disdegno; qualche cosa che, anche ignorato o sconfessato, perdura; qualche cosa che essa ha ereditato, che è suo, anche se lo nega; qualche cosa -ne ho fede fermissima- che rivivrà. Qualche cosa... che è il socialismo. Soltanto! (...)": FILIPPO TURATI, 14 gennaio 1921. "Vigilia del XVII Congresso socialista italiano". "Ho strappato all'on. Turati la promessa di scegliere, fra i suoi articoli dal 1891 in poi, quanti bastino a formare un bel volume, di sicurissimo successo, per la Zanichelli.": ALESSANDRO LEVI a OLIVIERO FRANCHI, Firenze; s.d. (ma 1920). "I simpatici giovani Rosselli vi avranno fatto leggere la mia lettera sul vol. Turati. Spero che tanto questo quanto il volume Treves non tardino troppo (...)": id., Cagliari, 11 dic. 1920. - "Una grande quantità di gente mi ha chiesto del volume di Turati; dovrebbe avere un gran successo. La prefazione di Treves apparve già in qualche giornale? (...)": id., Cagliari, 23 gennaio 1921. "Ho ricevuto il vaglia. Ringrazio del cortese invio, che suppongo anche nella misura più conforme alle vostre consuetudini e mi auguro che lo smercio dell'edizione vi sia profittevole e dia magari luogo a una... seconda edizione. - Da varie parti (la «Rassegna Internazionale» di qui, il pubblicista Gaetano Lazzeri per una Lega Editrice, La Modernissima, ecc.) mi offrono di pubblicare altri volumi di miei scritti editi e inediti: non ho ancora risposto definitivamente ma in ogni caso avrò caro che la nuova scelta sia tale da non far concorrenza in nessun modo al volume da voi pubblicato. - Vi ringrazio anche dell'offerta di altre copie, oltre le due che dovete aver mandate a Milano. - Se non vi è troppo grave, essendo il volume richiesto da qualche amico e desiderando di offrirne qualche copia a persona di famiglia, vi pregherei di disporre a mio favore di una ventina di copie; indirizzandone: 2 alla dott. Anna Kuliscioff, presso Gavazzi, Corso Cavallotti, Villa Contessa Clotilde, San Remo; 8 a me, on. Filippo Turati, Camera dei deputati, Roma; 10 ancora a me, on. Filippo Turati, Uffici Critica Sociale, Portici Galleria 23, Milano. - Se questo numero vi paresse eccessivo, addebitatemene parte a me. - Sono certo che almeno una copia sarà stata spedita o rimessa all'amico prof. Alessandro Levi e a ciascuno dei fratelli Rosselli di Firenze, che con tanto amore attesero alla compilazione. In caso diverso vi pregherei di fargliele avere.": FILIPPO TURATI a OLIVIERO FRANCHI, 21 febbraio 1921. "«Critica sociale», la rivista fondata da Filippo Turati, e da lui diretta dal 1891 al 1926, fu indubbiamente il più importante periodico socialista italiano. Essa rappresentò inizialmente il pensiero socialista nella sua più vasta espressione e raccolse intorno a sé tutta l'intelligenza italiana, che si andava lentamente orientando verso sinistra, nella speranza (o nell'illusione), di andare verso la patria. - (...) Nelle sue pagine troviamo i nomi più illustri del pensiero italiano e straniero e non solo nel campo socialista: da Sorel a Einaudi, da Croce a Labriola, da Ardigò a Bonomi.": FRANCESCO VALORI, «Nuova Antologia», novembre 1959. Il testo integrale è gratuitamente disponibile all'indirizzo http://www.archive.org/details/trentannidicriti00turauoft (link valido all'aprile 2011. Preghiamo chi riscontrasse anomalie nel funzionamento di darne segnalazione alla redazione del catalogo storico catalogo.storico@zanichelli.it)