STORIA DELLE SOCIETÀ ANTICHE Fuori commercio
Mario Vegetti

STORIA DELLE SOCIETÀ ANTICHE

Dalla rivoluzione agricola alle città greche

Prima edizione

  • 1977
  • Note: Volume 1 "Dalla rivoluzione agricola alle città greche" , Volume 2 "La parabola dei nuovi imperi: da Alessandro a Roma" , Volume unico . "(...) A chi si indirizza l'opera. Al di là della destinazione scolastica 'ufficiale', il biennio del liceo classico e scientifico, l'opera è indirizzata ai nuovi giovani, i quali presentano una omogeneità di preparazione e di interessi del tutto nuova. È alle loro domande sulla storia, sulle dinamiche sociali, sulla formazione dei sistemi di potere, sulla condizione dei subalterni e degli oppressi, sullo sviluppo della 'cultura materiale' (tecnologia, economia) che il libro cerca di rispondere. Questi giovani -come anche gli insegnanti più preparati e sensibili- troveranno nel libro un interlocutore, non solo attraverso il testo, ma attraverso le schede di discussione concettuale e le letture. Caratteristiche fondamentali. Il testo si presenta come un organico ripensamento della storia antica, dove l'attenzione è spostata dalla sequenza meccanica degli avvenimenti politico-militari al quadro complessivo delle strutture sociali, in tutte le loro componenti: dalle relazioni fra le classi agli universi culturali che sostengono le strutture del potere, dai fenomeni economici strutturali ai livelli della tecnologia con la loro capacità di influenzare lo stesso assetto sociale. Non si tratta di aver sostituito i fatti (date, battaglie, nomi di sovrani), con le idee. Si tratta invece di avere individuato i fatti al loro livello più profondo e più importante: lo spazio più ampio è dedicato a fenomeni come la rivoluzione agricola del Neolitico, la costruzione delle città all'inizio dell'era del bronzo, etc: tutti questi fatti sono poi interpretati negli effetti che produssero sulla struttura dei rapporti di potere fra le classi, sul rafforzamento e il crollo dei sistemi di dominio, sul passaggio dal mondo degli imperi a quello delle libere città greche e alla finale ricostruzione di un impero universale come quello romano. (...) Si è scritto così non un manuale ma un libro, dove il ragionamento procede secondo linee organiche e compatte, anche se sempre rigorosamente confrontate con i dati politici ed economico-sociali; un ragionamento che risponde a molte domande e ne provoca altre, accettando di svolgere un ruolo di interlocutore nella discussione anziché quello autoritario, perché apparentemente neutrale ed oggettivo, del modo tradizionale di far storia. Quest'ultimo non ha oggi più alcun interesse, e può venire imposto solo come materia di studio, perché informa su universi chiusi e finiti, che tali appaiono se non vengono interrogati e indagati alla luce di una problematica più vicina agli interessi contemporanei. Ripensare la storia è l'unico modo di fare una storia che abbia un senso: questa è l'ambizione, e comunque la radicale novità, di questo libro. (...)" Dalla Scheda informativa per la propaganda scolastica 1977-78.