Problemi della scienza Fuori commercio
Federigo Enriques

Problemi della scienza

  • 1906
  • Note: In 8°, pp. 596. Contiene: "1. Introduzione - 2. Fatti e teorie - 3. I problemi della Logica - 4. Logica pura - 5. L'applicazione della Logica - 6. L'aspetto fisiologico della Logica - 7. La Geometria - 8. Il significato reale della Geometria - 9. L'acquisto psicologico dei concetti geometrici - 10. La Meccanica - 11. Significato reale e sviluppo psicologico dei principii - 12. Estensione della Meccanica - 13. La Fisica come estensione della Meccanica - 14. La ipotesi meccanica e i fenomeni della vita". "Nell'esame dei principi della geometria l'Enriques associa il problema logico al problema psicologico. Direi anzi che sotto l'aspetto affettivo l'interesse per quest'ultimo problema sia prevalente. Conservo una sua lettera del maggio 1896 in cui Egli parla della passione con la quale si dedica agli studi di psicologia fisiologica. - "Per parte mia - riferisco le sue parole - porto nella ricerca un entusiasmo che tu stimerai degno di miglior causa, ma che è certo maggiore di quanto io abbia mai provato per qualsiasi altra questione". - Frutto di questi studi proseguiti per alcuni anni è un articolo pubblicato nella «Rivista filosofica» del 1901 e poi sviluppato nel volume "Problemi della scienza". - Nel detto articolo, vari indirizzi geometrici sono messi in rapporto con le sensazioni provenienti dalla vista e dal tatto, dalle quali essi hanno avuto l'origine. Per comprendere tale legame, debbo ricordare che l'indirizzo geometrico di maggiore generalità è l'"Analysis situs" o "Topologia", nel quale non sono ancora formati i concetti di retta, di piano, di lunghezze, di angolo, ma si considerano soltanto linee, superficie, corpi a tre dimensioni e si riguardano come equivalenti due enti che possano esser ricondotti l'uno all'altro mediante una trasformazione continua. Dalla topologia vanno poi distaccandosi, mediante due diverse particolarizzazioni, la geometria metrica ove sono fondamentali i concetti di distanza e di angolo, e la geometria proiettiva dove non intervengono nozioni metriche ma solo relazioni di posizione fra punti, rette e piani. Ora la tesi dell'Enriques è che i tre rami suddetti e precisamente la topologia, la geometria metrica e la proiettiva, avuto riguardo all'acquisto psicologico dei loro concetti fondamentali, sono legati a tre diversi ordini di sensazioni, a quelle del tatto speciale, e a quelle della vista". - "Le vedute psicologiche sui principi della geometria rappresentano soltanto un parziale risultato di profonde meditazioni filosofiche, le quali, iniziate durante gli studi all'Università pisana, si sono alternate lungo tutta la vita con le indagini matematiche e storiche. - Dopo quindici anni di lavoro Egli ci dà il primo frutto di quelle meditazioni nel poderoso volume "Problemi della scienza". - L'autore vuol richiamare l'attenzione del pubblico colto sul problema filosofico della conoscenza, e si propone di dare una veduta unitaria della scienza atta a combattere l'eccessiva specializzazione. Mentre in una prima parte dell'opera si esaminano i procedimenti psicologici e logici con i quali le impressioni dei sensi vengono raccolte, coordinate e trasformate per dar luogo alle teorie scientifiche, nella seconda parte i principi delle varie scienze matematiche, fisiche e biologiche sono sottoposti ad una critica esauriente. - Nell'esame dei principi della meccanica, a proposito delle nozioni di tempo, di spazio, di moto, di forza, Egli espone delle vedute che contengono in germe le concezioni sulle quali Alberto Einstein, proprio in quegli anni, stava costruendo la sua prima teoria della relatività.": GUIDO CASTELNUOVO. "Le analisi delle percezioni dello spazio e del tempo a cui studiosi di psicologia fisiologica, quali l'Helmholtz, l'Hering, il Mach, il Wund ed altri, erano stati condotti dai loro esperimenti sopra le impressioni sensoriali, avevano richiamato l'attenzione del Klein che vi aveva cercato la spiegazione psicologica dei postulati della geometria. L'Enriques le riprende in esame per concludere che i tre rami della geometria costituiti dalla "teoria del continuo", dalla "geometria metrica" e dalla "proiettiva", debbono essere collegati con tre diversi ordini di sensazioni: rispettivamente, quelle generali tattilo-muscolari, quelle del tatto speciale (o meccaniche) e le visive. Ciò gli permette di "render conto del sentimento d'evidenza o necessità che accompagna assiomi o postulati, ravvisando in questi la sovrapposizione di principii logici a certe condizioni associative onde sorgono i concetti". Suggestiva la conseguenza che spiega l'aspirazione a bandire dai fondamenti della geometria il postulato delle parallele, per la maggior complessità che a queste viene dall'essere oggetto di due diversi tipi di sensazioni: Ie ottiche (cui è connesso il concetto del punto improprio) e le meccaniche (che inducono a riguardare le parallele come rette equidistanti). - Siffatti studi preludono nell'Enriques ad una visione filosofica della logica - considerata quale processo operativo della mente - della geometria e della meccanica, che si allargherà poi a tutto il pensiero matematico e, addirittura, scientifico [v. "Problemi della Scienza"]. Mentre polemizzerà contro il 'nuovo nominalismo' del Poincaré, si indugerà sul carattere fisico-sperimentale della geometria; e, dall'esame dei principi della meccanica, sarà portato a una discussione delle idee della dinamica newtoniana, che lo ha fatto annoverare fra i precursori italiani della teoria della relatività di Alberto Einstein.": LUIGI CAMPEDELLI, «Periodico di Matematiche». "Sous ce titre modeste: "Problemi della Scienza", M. Enriques ne nous donne rien moins qu'une théorie complète de la connaissance. Ces six cents pages, d'une forme pleine et concise, sont riches de tant d'idées, touchent à tant de questions, et soulèvent tant de problèmes, qu'il ne faut pas songer à les résumer. Aucune analyse ne saurait dispenser de la lecture du livre de M. Enriques. - M. Enriques nous apporte un système nouveau, destiné à faire échec au criticisme Kantien, au positivisme et à ce que M. Enriques appelle le néo-nominalisme français.": PIERRE BOUTROUX, «Scientia», 1907. Tradotta in tedesco, francese, inglese, russo, spagnolo. - "Probleme der Wissenschaft", trad. K. Grelling, Leipzig, Teubner, 1910 - "Les problémes de la Science et de la Logique", trad. Dubois, Paris, Alcan, 1909 - Tradotta in russo da A. Batschinski e G. G. Spett, Mosca, Kosmos, 1910 - "Les concepts fondamentaux de la Science", trad. L. Rougier, Paris, Flammarion, 1912 - "Problems of Science", trad. K. Royce, con pref. di j. Royce, London a. Chicago, Open Court Co, 1914. "La definizione aristotelica del tempo - "misura del movimento secondo il prima e il poi" (Arist., Metaphys., IV) - è comprensibile soltanto se per 'movimento' si intenda il moto uniforme: e questo, regolarmente suddiviso, costituisce appunto l'essenza del 'periodico'. Carattere tipico del fenomeno 'periodico' è l'identità con se stesso nella ripetizione. Un gran passo è stato fatto dal nostro Federigo Enriques per risolvere il problema naturale dei tempi definendo "tempi uguali quelli in cui cause uguali producono effetti uguali" (F. ENRIQUES, "Problemi della scienza"), fissando così, come carattere essenziale il connotato di 'costanza'. E Giovanni Giorgi, sviluppando il criterio dell'Enriques, ha determinato la misurazione del tempo assoluto o cinetico scegliendo come unità metrica fondamentale una "pulsazione atomica" di specie determinata, ossia proprio un''onda', un 'periodo', un 'ciclo' (cfr. O. GARAVALDI, "L'adozione del sistema Giorgi di unità fisiche", in «Nuovo Cimento», 1935).": PIETRO SILVIO RIVETTA.