La vita e le gesta di Giuseppe Garibaldi Fuori commercio
Augusto Vittorio Vecchi

La vita e le gesta di Giuseppe Garibaldi

preceduta da una lettera di Giosue Carducci

  • 1882
  • Note: In 16°, pp. 486, con ritratto di Garibaldi inciso all'acquaforte e fac-simili di lettere. In copertina e frontespizio è riportato lo pseudonimo dell'autore, Jack La Bolina. "Caro Sig. Nicola Zanichelli, Per due ragioni non potei tenere la promessa di scrivere la storia del generale Garibaldi: 1) Difetto di documenti e notizie intorno a fatti troppo importanti; 2) Difetto anche in me di cognizioni almeno pratiche per esporre alcuni di quei fatti. - Approvai, che mancandole io, Ella invitasse il sig. Vecchi a fare ciò che io non potei: egli era designato e raccomandato dalle memorie di famiglia, dalle attinenze sociali, dalla vita sua parte d'azione e parte di studi. - Scegliemmo, mi pare, bene. Parecchie pagine, che veggo stampate, dell'opera del sig. Vecchi, offrono assai di nuovo, risvegliano i fremiti e gli entusiasmi di tempi per sempre gloriosi, e sono d'uomo onesto e franco, anche per chi non pensi in tutto come lui.": GIOSUE CARDUCCI a NICOLA ZANICHELLI, Bologna, 21 giugno 1882. "Ho letto curiose e preziose lettere, folla di personali ricordi, folla di tradizioni della mia famiglia attorno a Garibaldi; numerosi aneddoti inediti, insomma i mezzi di compir l'opera chiestami io l'ho. Tempo: due mesi a partire dal giorno del contratto tra noi. Se gli avvenimenti incalzassero manderei manoscritto giorno per giorno, onde veder più presto la stampa: giusto come faceva Alessandro Dumas": AUGUSTO VITTORIO VECCHI a NICOLA ZANICHELLI, 13 maggio 1879. -"Ora mi occorre andare a Genova per abboccarmi con parecchie persone e raccogliere notizie di particolari e di fatti ed anche far eseguire il disegno della Casa di Quarto,": id., 25 luglio 1879. "Sotto suggello del segreto l'avverto che oggi ho domandato per lettera al Re Umberto di poter avere copia della corrispondenza privata, del Re Vittorio e di Garibaldi. Se la mia richiesta è ascoltata, il nostro 'Garibaldi' diventa un successo colossale.": id., 27 settembre 1879. - "In Genova ho veduto Canzio, genero di Garibaldi. Conto mandargli il mio manoscritto o portarglielo; poi conto andare a Caprera a leggerlo al Generale.": id., 22 Ottobre 1879.