LA TERRA INQUIETA Fuori commercio
Nigel Calder

LA TERRA INQUIETA

Rapporto sulla nuova geologia

Prima edizione

  • 1973
  • Note: Revisione scientifica e prefazione all'edizione italiana di Felice Ippolito (maggio 1973). Impaginazione di Raimondo Biscaretti. Rilegato e in brossura. La divulgazione scientifica è arte squisitamente anglosassone. E abbiamo scritto non a caso la parola 'arte', in quanto è a nostro avviso di una forma di questa - concediamo 'minore' - che si tratta. Difatti il divulgatore, l'alto divulgatore scientifico può, come nel caso presente, essere anche un 'laico', cioè un tale che non professa la materia di cui tratta, ma che comunque deve intuire i fatti scientifici e rappresentarli così come li ha intuiti, mettendo taluni particolari in luce e altri lasciandoli in ombra. È appunto ciò che Nigel Calder ha fatto in questo rapido e affascinante libro divulgativo della nuova Scienza della Terra. Se, come è stato giustamente osservato da molti, le scienze geologiche hanno avuto in quest'ultimo decennio uno sviluppo prodigioso, un boom paragonabile a quello che ebbe la fisica prima dell'ultima guerra o la biologia subito dopo, negli anni tra il 1945 e il '55, è giunta oggi l'ora di portare questi nuovi risultati ala portata di tutti attraverso una vasta e varia opera di divulgazione. A questo movimento si riallaccia questo volume, che tra i molto comparsi, segnatamente in lingua inglese, in questo ultimi anni è certamente tra i migliori. Scritto per una serie di trasmissioni televisive, tanto che conserva ancora lo stile e il taglio di una sceneggiatura, l'opera di Calder è certamente uno sforzo pregevole, fatto da un non specialista per comprendere questa 'rivoluzione copernicana' che hanno avuto le scienze geologiche e per trasmettere tale sua entusiastica comprensione al lettore. Ed è qui forse che si rivela anche il limite dell'opera, che se ha in certi aspetti, come dicevamo dianzi, il tocco dell'arte ne ha anche i limiti scientifici. L'esposizione è difatti piacevole e a luoghi affascinante, ma presenta talora, proprio per il suo carattere, qualche lieve menda scientifica, che il traduttore e chi scrive hanno cercato di eliminare; sovente alcuni problemi ancora dibattuti sono dati per risolti. Tale è il caso, ad esempio, dell'origine del calore terrestre, che anche recenti trattazioni specifiche danno ancora come 'problema' e che il Calder invece dà per scontato. Ma si tratta di aspetti secondari della trattazione che ha in effetti il pregio di essere aggiornatissima e di rendere una materia ardua e difficile semplice e piana. È un luogo comune dir che un libro di tal genere "si legge come un romanzo", ma è un luogo comune che qui giova ripetere in quanto se è valido per chi ama leggere romanzi, può aggiungersi che anche chi non gradisce questo genere letterario e preferisce leggere di storia, di arte o di scienza, troverà in queste pagine un gradimento vivo e profondo." FELICE IPPOLITO, Prefazione all'edizione italiana. "Nigel Calder, "Restless Earth", BBC, pp.149 + indice analitico. Molto illustrato: disegni a retino con patinate (anche sul retino), fotografie BN e a colori (un sedicesimo fuori testo ma inserito nella legatura). Prezzo circa 3000 lire. La prima esposizione divulgativa completa della 'plate tectonics' o 'tettonica globale', creazione degli ultimi dieci anni, che spiega l'evoluzione della crosta terrestre. L'argomento è affascinante e l'esposizione è brillante: nata da una serie di interviste agli specialisti in occasione di una trasmissione per la BBC, è un modello di alto giornalismo scientifico. È chiara, accessibile a studenti di liceo. Consigliabile la traduzione. Ma presenterà qualche problema: la terminologia non è ancora assestata, e bisognerebbe non sciupare il tono dell'originale né con noiosità accademica né con retorica mirabolante. L'argomento è controverso e non tutti saranno d'accordo con certe affermazioni dell'Autore soprattutto per quanto riguarda i nostri paesi. Una revisione e prefazione di un bravo geologo italiano sarebbe opportuna. Qualche svista: la fotografia di p.20 non è l'Everest." DELFINO INSOLERA, parere sul testo, s.d. "È un 'rapporto' scientificamente affascinante sulla nuova geologia, l'esposizione dalla storia della Terra alla luce delle recentissime teorie di 'tettonica globale' (dai terremoti ai vulcani all'orogenesi tutto si riconduce al movimento di grandi 'placche' o zolle crostali, come specialmente le ricerche sul fondo marino starebbero a dimostrare. 168 pagine di splendide fotografie a colori (16 pagine) e in bianco-nero. Parere favorevole. Decisione positiva" Decisione del Comitato Direttivo, 27 ottobre 1972. Traduzione di: De Rosa Eugenio Titolo originale dell'opera: Restless Earth, 1972