La strenna delle colonie scolastiche bolognesi Fuori commercio

La strenna delle colonie scolastiche bolognesi

Anno XXVIII Gennaio MCMXXV

  • 1925
  • Note: "Dopo che il nostro caro Federzoni ci ha lasciati, sono rimasto solo a presentarvi la Strenna. (...). - lo spero, anzi ho fede, che la Strenna che vi presento vi piacerà (...). - Voi sapete che Ettore Romagnoli si è accinto ad una grande impresa: egli vuole che l'Italia abbia un tesoro da nessun'altra nazione sin qui posseduto: la traduzione, condotta con fedeltà, con arte e senza leziosaggini accademiche, di tutti i poeti greci: magnifico pensiero, che, per merito suo, non è più sogno, ma verità, e si estrinseca nelle versioni, già pubblicate dalla Casa Zanichelli, di Eschilo, di Aristofane, di Omero. - "Rievocare la poesia dell'Ellade" -così egli pensa- "non è per noi come può essere per altri popoli, innestare sul tronco nostro un nuovo ramicello fecondo; è discendere nelle stirpi profonde per assorbire nuovi fluidi vitali". Perché l'arte greca rappresenta, "non meno della latina, il patrimonio della nostra stirpe, il segno della nostra nobiltà".(...)": ALBERTO DALLOLIO. Questa Strenna contiene, tradotti dal Romagnoli, un Inno omerico (L'"Inno a Demetra") e due Idilli di Teocrito ("I Mandriani" e "Le Siracusane"). - periodico