La spedizione dei Mille nelle memorie bolognesi Fuori commercio
Alberto Dallolio

La spedizione dei Mille nelle memorie bolognesi

  • 1910
  • Note: In 16°, pp. V-446, con tavole e facsimile di lettera di Gaspare Finali. Contiene: - "Il movimento unitario nelle Romagne. La Società nazionale - 2. Dopo l'annessione. Vittorio Emanuele a Bologna - 3. La spedizione dei mille - 4- "O Popolo d'Italia aiuta aiuta!" - 5. Bertani e La Farina. Il dissidio - 6. Lo scisma nella Società nazionale - 7. Il Comitato di provvedimento - 8. Le Marche - 9. Epilogo. - 10. Documenti". Dalla Prefazione: "Questo libro non è una storia della spedizione dei mille e degli avvenimenti che ne seguirono. La mia intenzione nello scriverlo è stata assai più modesta. - Esaminando le carte custodite nel nostro Museo del risorgimento, ho potuto convincermi come esso contenesse notizie e documenti, non solo per se stessi importanti, ma poco noti o del tutto sconosciuti intorno all'epica impresa, della quale ricorre in questi giorni il cinquantesimo anniversario. Pubblicare quanto offriva maggiore novità ed interesse mi è sembrata opera non inutile, e perché poteva fornire un contributo non disprezzabile agli storici che verranno, e perché valeva a mettere in luce la parte, per verità non infima, che Bologna, e con essa le Romagne, ebbero nell'aiutare la gesta garibaldina e il riscatto delle Marche e dell'Umbria, che ne fu la conseguenza e il coronamento. - Qui la Società nazionale, che già si era nel 1859 adoperata con mirabile energia e con meritata fortuna alla liberazione delle Romagne, spiegò nel 1860 un'azione ugualmente energica e ugualmente fortunata: qui i Comitati di provvedimento, sorti più tardi a contrastarne il predominio, dopo aver gareggiato con essa nel soccorrere Garibaldi, furono dalla comunanza degli intenti sospinti ad un'opera comune: qui il Comitato dell'emigrazione umbro-marchigiana, raccogliendo il frutto di questa esemplare concordia, promosse e ordinò l'insurrezione delle Marche, occasione ed inizio all'avanzata vittoriosa dell'esercito nazionale (...).": ALBERTO DALLOLIO.