La religione nella Grecia antica fino ad Alessandro Fuori commercio
Raffaele Pettazzoni

La religione nella Grecia antica fino ad Alessandro

  • 1921
  • Note: In 16°, pp.XII-418. "R. Pettazzoni, già professore di storia delle religioni a Bologna (ora a Roma), aveva già richiamato su di sé l'attenzione con i suoi eccellenti lavori sopra i "Kabiri", 1909, e sopra "La religione primitiva in Sardegna", 1912. Nel 1920 compariva il volume di una "Storia delle religioni" da lui pubblicata, nel quale egli stesso trattava "La religione di Zarathustra nella storia religiosa dell'Iran", ed appena un anno dopo egli faceva stupire con il III Volume della stessa Serie che è quello che qui si segnala: con molto ritardo purtroppo, perché il recensore aveva sperato che presto alla prima parte sarebbe seguita la seconda, relativa all'ellenismo e all'età imperiale. Ma, evidentemente, il versatile Autore è stato momentaneamente distolto dai Greci per attendere alla sua grande opera: "Dio, formazione e sviluppo del monoteismo nella storia delle religioni" (volume 1, 1922). - Ho citato questi lavori del Pettazzoni perché essi ci fanno facilmente capire come egli anche nella sua Religione dei Greci non manca, ove si presenta l'occasione di tali prospettive, di estendere lo sguardo appunto alle grandi religioni universalistiche o a quelle dei primitivi... ciò che non riesce davvero a svantaggio della sua trattazione. La quale "per chiarezza, per elevatezza di stile, per larghezza di vedute, per genialità è eccellente: è la più bella ("die lesbarste") Religione greca che io conosca" (non mi è accessibile la "Outline History of Greek Religion" del Farnell). Beninteso non è un Manuale come quello del Gruppe, che è superiore per spirito sistematico e ricchezza di materiale, ma che appunto per ciò è utilizzabile solo come opera di consultazione. - Il Pettazzoni si è proposto di dare una 'Storia' dell'antica religione greca, e giustamente egli inquadra lo svolgimento dei fatti religiosi nel corso complessivo della evoluzione politica, sociale, spirituale e artistica del popolo greco. Anzi si può qualche volta trovare che l'accentuazione del punto di vista sociologico e il gusto delle sintesi ingegnose lo porta a formulare delle tesi che, per quanto suggestive, semplificano troppo la varietà multiforme dello svolgimento oppure introducono nei fatti delle tendenze che veramente non si impongono per realtà di cose (...). La riunione delle note alla fine di ogni singolo capitolo facilita la lettura del libro che, come ho detto, vuol essere piuttosto una esposizione che un Manuale. Le note stesse sono esatte, e dimostrano su quali solide basi e su che vasta conoscenza anche della bibliografia recentissima abbia il P. costruito questo libro che è raccomandabile anche per lettori tedeschi.": OTTO WEINREICH (professore di Filologia classica nell'Università di Tübingen, condirettore dell'«Archiv für Religionswissenschaft») nella «Philologische Wochenschrift», 1925, pp. 770-772.