La quinta stagione o i Centauri di Fiume Fuori commercio
Leone Kochnitzky

La quinta stagione o i Centauri di Fiume

Nota e traduzione dal manoscritto francese di Alberto Luchini

A cura di Alberto Luchini
  • 1922
  • Note: In 16°, pp. XV-260. Dedica: "A Ludovico Toeplitz de Grand Ry, A Guido Keller, Testimonianza di un'amicizia nata quando lottavamo tutti e tre per la più nobile fra le cause a fianco del più patetico fra gli uomini". "Guido Keller, Ludovico Toeplitz de Grand Ry, una volta ancora vengo a cercarvi. - Tradotto in una lingua che non è la mia, e che mi è cara, questo libro è offerto a voi. - La frase duttile e colorata del mio carissimo Alberto Luchini sa attagliarsi alle asprezze della parola francese, e le seconda. (...)": LEONE KOCHNITZKY. Dalla Prefazione: "(...) La traduzione è giustificata dal contenuto tutto italiano del libro. Non ci è parso inopportuno cercar di vestire all'italiana una scrittura concepita e venutasi formando tra lo schiudersi e il riaffiorare dei ricordi d'un lungo soggiorno nella Fiume d'Annunziana, a uno dei primi posti. (...). Fra gli stranieri che tornano in Italia e vi soggiornano, Leone Kochnitzky è dei non molti che, nell'ammirazione per le antiche case armoniose o le facciate di marmo dei palazzi, sanno arrivare agli uomini che le edificarono e vi abitarono (...); per i quali ricercare o compiacersi d'una medaglia del Rinascimento è anche una indagine amorosa delle anime, abitate da un sogno di bellezza (...). - Quindi la traduzione anche ha, e vuole avere, un significato di riconoscenza verso l'autore. (...). - Iscritto all'Università di Bruxelles, venne a laurearsi in filosofia a Bologna (...). - Crebbe sotto la dittatura letteraria di Emilio Verhaeren, e per la qualità del temperamento è stato inclinato soprattutto a formarsi sulla grande lirica inglese del primo ottocento; ma la sete sua di poesia non si è quetata pienamente se non sulla Divina Commedia. (...). - Noi italiani non dobbiamo scordare che si deve in gran parte a Leone K. se per qualche momento il significato universale racchiuso nella resistenza fiumana apparve così lucido - Gabriele d'Annunzio gliene rese testimonianza quand'egli lasciò Fiume: "Voi resterete il più convinto e il più eloquente confessore della nostra fede, tra i primissimi nel credere alla universalità della nostra azione". (...). - La sua opera in servizio d'Italia, tuttavia, non si è conclusa con lo zodiaco fiumano. A Bruxelles, dov'è incaricato di un corso all'Institut des hautes Ètudes de Belgique, ha tenuto l'inverno scorso diverse lezioni sulle tendenze estetiche dell'Italia contemporanea, cooperando validamente a far conoscere nelle Fiandre e nel Brabante il movimento vociano e suoi addentellati futuristi: Papini, Soffici, Palazzeschi, Giosuè Borsi; i poeti crepuscolari: Guido Gozzano, Moretti, Govoni; il cenacolo della Ronda: Cecchi, Cardarelli, Montale, Bacchelli. (...)": ALBERTO LUCHINI. Il testo integrale è gratuitamente disponibile all'indirizzo http://www.archive.org/details/laquintastagione00koch (link valido all'aprile 2011. Preghiamo chi riscontrasse anomalie nel funzionamento di darne segnalazione alla redazione del catalogo storico catalogo.storico@zanichelli.it) Traduzione di: Luchini Alberto