La chiesa di Polenta Fuori commercio
Giosue Carducci Nobel

La chiesa di Polenta

Ode

  • 1897
  • Note: In 4°, pp. 18 + 2 n.n. con 5 fototipie. "Finito di stampare il 9 ottobre 1897". "A beneficio dei restauri della chiesa di Polenta". In fondo alla Nota questa postilla. - "Nel «Resto del Carlino» del 6 ottobre 1897 si legge: - So di giornali che han detto bene della mia ultima ode, e ne li ringrazio: ne ho visti che la riportano intiera. De' quali pagherei a sapere come intendono e come leggono questo verso: "Imbestiati degeneratamente De l'oriente". Il fatto è che tutto il passo deve dire così: "Sogni efferati e spasimi dal bieco Settentrione (barbarie tedesca) Imbestiati degeneramenti De l'oriente" (barbarie bizantina). E così certamente diceva nelle prove di stampa che rimandai dopo la terza revisione. Ora, il direttore dell'«Italia», culto ingegno ed elegante artefice di versi, non può aver rifatto lui. Chi dunque ha mutato? Ahimé, io ho sempre avuto una paura, che ora sento veramente istintiva e fatale, delle riviste e dei giornali, per i miei versi!": GIOSUE CARDUCCI. La Chiesa di Polenta fu visitata dal Carducci nella primavera del 1887 e di nuovo il 6 giugno 1897, quando già erano a buon punto i restauri: e il poeta scrisse poco dopo e pubblicò quest'ode il 5 settembre 1897, nella «Rivista d'Italia» di Domenico Gnoli, volendo contribuire anche con l'arte propria al compimento dei lavori. - A proposito del verbo 'subsannare' usato nell'ode, [v. 60], ecco due brani di lettere di Cesare Zanichelli al Carducci. - "Il Rugarli trova 'subsannare' verbo bellissimo e molto icastico e ha mandato due passi della Bibbia nei quali il verbo ricorre.": 14 agosto 1897. - "Le mando quanto è stato trascritto da Forcellini per il verbo 'subsannare'.": 17 agosto 1897. Nota del Carducci: "Osai fare italiano il verbo latino 'subsannare', che s'intende benissimo nella volgata versione della Bibbia: "Sprevit te et subsannavit te virgo filia Sion". (Reg. VI, XIX, 21). Altri scrittori ecclesiastici l'usarono: Tertulliano, adv. judaeos, XI; san Girolamo epist. LX: ma l'ha anche Nemesiano, fragm. de aucup., "et rauca subsannat voce magistri Consilium". Il Forcellini interpreta 'beffeggiare', 'dileggiare' "sanna irrideo": e 'sanna' "propie est distortio vultus quae fit diductis labiis, ora hiante, corrugata facie et ostentatione dentium"; e l'hanno Giovenale VI, 306 e Persio, 1, 61. Il Tommaseo nel suo "Dizionario della lingua italiana" registra 'Sossannare, far le boccacce', dal volgarizzamento toscano e del trecento del "Trattato contro l'avversità della fortuna" di Arrigo da Settimello". E v. GIULIO BERTONI, in «Gazzetta letteraria», Torino, 23 Ottobre 1897.