IL LESSICO CLASSICO Fuori commercio
Federico Lübker

IL LESSICO CLASSICO

Lessico ragionato dell'antichità classica

Prima edizione

  • 1989
  • Note: Rilegato e in brossura . Traduzione di Carlo Alberto Murero pubblicata da Forzani e C., Roma 1898, condotta sulla sesta edizione tedesca. Ristampa anastatica con una premessa di Scevola Mariotti. Premessa: "Questa ristampa vuol avere soprattutto un fine documentario nel campo della storia della scuola classica, e documentario sotto due aspetti. In primo luogo, nell'originale tedesco -che è nel nostro caso la sesta edizione del 1882- il "Reallexikon" del Lübker è una di quelle opere destinate alla scuola secondaria che testimoniano di un ambiente e di un'epoca in cui gli studi sull'antichità greco-latina raggiunsero uno dei livelli più elevati, cioè della seconda metà dell'Ottocento tedesco (e poi ancora del primo Novecento, quando, nel 1914, esso toccò l'ottava edizione, curata da Geffcken e Ziebarth, ma con una fisionomia diversa). Fin dalla prima edizione (del 1855) il 'Lexikon' era dichiaratamente dedicato agli allievi di quei solidi 'Gymnasien' in cui ricevettero la loro prima formazione i futuri filologi classici, storici antichi, archeologi che illustrarono la scienza germanica fra diciannovesimo e ventesimo secolo. Ne fu iniziatore -per invito del Teubner di Lipsia, che già stava affermandosi come il maggior editore su scala mondiale nel settore classico- Friedrich Lübker (1811-1867), docente e poi preside di scuole secondarie, che aveva studiato nelle università di Kiel e di Berlino. A Berlino aveva seguito le lezioni di August Bockh e da lui aveva appreso il concetto di filologia come visione storica totale dell'antichità, il che spiega bene, insieme ai suoi interessi pedagogico-didattici attestati da vari scritti e dalla sua implicazione nella politica scolastica del suo contestato paese, lo Schleswig, l'impegno con cui si diede, con la collaborazione di alcuni specialisti, alla compilazione di un'enciclopedia di scienza dell'antichità rivolta alla scuola secondaria. Nelle edizioni successive alla prima il volume ricevette integrazioni e aggiornamenti per opera dello stesso Lübker e, dopo la sua morte, di altri segnalati studiosi, Otto Siefert e Max Erler, e, per il successo che otteneva anche fuori della scuola, cercò di rispondere alla richiesta di una più larga cerchia di utenti con un misurato accrescimento di riferimenti testuali e bibliografici; ma non venne meno alla sua iniziale destinazione ai 'Gymnasien', riconfermata anche nel titolo. Come l'edizione originale per la scuola tedesca, così la traduzione italiana vale come documento di storia della nostra scuola classica, che, esemplata sul modello di quella germanica con la legge Casati del 1859, cercò per quanto possibile di adeguarsi a quel modello e lo fece anche per mezzo di traduzioni di affermate opere scolastiche tedesche, come la grammatica greca del Curtius, quella latina dello Schultz, il vocabolario greco dello Schenkl e quello latino del Georges. In questo contesto era naturale che si pensasse alla più diffusa enciclopedia per la scuola secondaria, il 'Lübker' appunto. S'incaricò di tradurla un professore liceale friulano poco più che quarantenne, buon conoscitore del tedesco (da cui aveva tradotto anche altro) e di buona educazione filologica, Carlo Alberto Murero. Egli non si limitò alla traduzione, ma compì anche correzioni, aggiunte, adattamenti (una curiosità: nella prefazione il Murero ringrazia per l'aiuto prestatogli su cose geografiche l' 'esimio giovine' -allora diciannovenne- Carlo Alfonso Nallino, che sarebbe diventato il nostro maggior islamista e che si occupò fra l'altro di geografia araba e scrisse anche in latino). L'opera trovò accoglienza favorevole, tanto che, uscita a Roma per la prima volta nel 1891, fu ristampata, senza modifiche, sette anni dopo. Questo è dunque il libro che ora si ripresenta al pubblico: una ricca e ben congegnata miniera di notizie e di dati eruditi che rispondeva alle severe esigenze della scuola di allora e ci fa riconoscere in quella scuola un esempio di coscienziosità e di disciplina culturale; e che d'altra parte rivela facilmente i propri limiti legati al tempo, non solo -come è ovvio- per le carenze e le lacune ascrivibili al successivo progresso degli studi e delle conoscenze o per la bibliografia arretrata; ma per una visione del mondo antico che non valuta a sufficienza l'apporto degli altri popoli alla civiltà grecoromana e nell'ambito di questa tende a porre eccessivamente in primo piano le epoche 'classiche' nonché per giudizi superficiali e talvolta di un ingenuo moralismo. E tuttavia un libro che per la sostanziale affidabilità dell'informazione e per le dimensioni contenute può essere ancora utilmente adoperato, con le necessarie riserve, da studenti universitari, insegnanti, persone colte. Insomma un vecchio e nobile strumento di lavoro che, al di là del suo indubbio valore retrospettivo, può rendere buoni servigi anche oggi." SCEVOLA MARIOTTI, Roma, giugno 1989.