GUIDA AI FIORI D'EUROPA Fuori commercio
Oleg Polunin

GUIDA AI FIORI D'EUROPA

Edizione italiana a cura di Bruno Peyronel

Prima edizione

A cura di Bruno Peyronel
  • Collana: Guide
  • 1974
  • Note: Con la collaborazione di Robin S. Wright. "Carattere e scopo. Manuale per l'identificazione delle piante, più precisamente fiori (con qualche eccezione). Per il dilettante ma anche per il botanico. È una riduzione di un volume maggiore: "Flowers of Europe. A Field Guide". La riduzione sta nel numero di piante considerato e nelle notizie date su ciascuna: nel libro maggiore ci sono piante descritte e non illustrate, qui tutte quelle descritte sono illustrate. Struttura. Testo introduttivo con istruzioni sul metodo seguito: le piante sono divise in sei categorie di immediato riconoscimento (erbacee, acquatiche, ecc.); entro queste si distinguono 6 classi, secondo il colore dei fiori; poi 2 o 3 gradi di dimensioni della pianta; poi 16 forme di fiori (rappresentate con simboli pittografici in margine); infine 9 classi di habitat e 8 di aree geografiche (simboli pittografici). Dopo di che l'identificazione dovrebbe essere assicurata. Glossario botanico di 200 voci circa, con 81 disegni al tratto: soprattutto nomenclatura di foglie e fiori. Elenco classificato secondo il sistema del libro: circa 1100 specie, 91 pagine di testo. Nome inglese, rinvio alla tavola, descrizione, epoca di fioritura, famiglia (non scientifica, nome inglese). Tavole: 192 pagine, con 3-8 illustrazioni a 4 colori ciascuna (ogni specie descritta ha almeno una illustrazione). Numero di pagina dove la pianta è descritta nel libro maggiore, nome scientifico latino, scala della riduzione fotografica. Sovrastampato: nome inglese, pagina della descrizione nel testo. Indice alfabetico con nomi inglesi e latini. Commento. Ci sono molti libri di questo tipo. Questo è tra i buoni: il numero di piante descritto e illustrato è alto, i criteri per l'identificazione semplici e chiari, le illustrazioni chiare e gradevoli, anche se stipate in poco spazio. La documentazione è abbastanza completa anche per l'Italia: nel senso, dichiarato dall'autore, che quando una specie non c'è, c'è sempre almeno una specie affine. Non è detto che questo accontenti il dilettante (tanto più che spesso la specie presente non è la più comune in Italia). Del resto tutti i libri di questo tipo -e questo non farà eccezione- funzionano bene in un certo numero di casi e deludono in altrettanti. È dubbia l'opportunità di limitare l'argomento ai fiori: è vero che interessano particolarmente molte persone, ma dal fiore spesso non si riconosce la pianta. E l'autore ha qualche esitazione: ci sono piante senza fiori o con fiori poco visibili, c'è una sezione sugli alberi, insufficiente (manca il Pino domestico, il Faggio, p. es.). I nomi latini sono spesso imprecisi. P. es.: 'Calicotome' invece di 'Calycotome', 'Eleocharis' invece di 'Heleocharis', ecc. La cosa è fastidiosa perché i nomi latini dovrebbero poter essere riprodotti meccanicamente. Conclusione. Il libro non è indegno di traduzione, ma ha una vasta concorrenza. La traduzione deve essere fatta da un botanico. Le tavole a colori possono essere riprodotte da pellicola: i nomi inglesi sono indipendenti e sovrastampati (...). Da chiarire i rapporti fra questo libro e gli altri dello stesso autore: è spiacevole che qui vi sia un riferimento (temo non eliminabile) alle pagine dell'edizione maggiore. (...)" DELFINO INSOLERA, parere sul testo, 28 giugno 1973. Traduzione di: Peyronel Bruno Titolo originale dell'opera: The Concise Flowers of Europe Oxford University Press, Londra, 1972