Remo Martini
Diritti greci
- 2005
Tutti coloro che abbiano frequentato il liceo classico (e molti altri ancora) conoscono le vicende di Temistocle, grande politico e condottiero ateniese, trionfatore della battaglia di Salamina nel 480 a.C., ma colpito da ostracismo nel 470 e dunque esiliato da Atene. Molti sanno anche che l’ostracismo altro non era che un istituto che prende il nome dal pezzo di coccio (óstrakon) sul quale ognuno degli aventi diritto poteva incidere il nome di colui che, ritenuto pericoloso per lo stato democratico, avrebbe dovuto esserne allontanato per un periodo di 10 anni.
Probabilmente molti di noi hanno sorriso pensando all’ostracismo, ritenendolo un rozzo istituto di una democrazia ancora in fasce. Eppure è fuor di dubbio che la Grecia fu la culla della democrazia, e l’ostracismo non fu altro che uno dei molti "strumenti costituzionali" previsto dai "diritti greci". Su questi strumenti le nostre conoscenze scolastiche sono probabilmente molto ridotte.
Il libro di Remo Martini, Diritti greci, appena pubblicato da Zanichelli editore, aiuta non solo gli studiosi, ma anche i semplici curiosi e gli appassionati di civiltà antiche, ad orientarsi nel mondo semisconosciuto degli istituti giuridici greci
Di "diritti greci" abbiamo parlato, e non potrebbe essere altrimenti, posto che fra le varie póleis greche prevalevano le difformità in materia non solo "costituzionale", ma anche relativamente al "diritto privato" (pur con significative analogie ad es. in materia di successioni). L’opera di Martini deve un largo tributo all’ormai classico Diritto greco antico edito nel 1982 da Arnaldo Biscardi, uno dei primi ad affrontare scientificamente la materia e che di Martini è stato Maestro; ha come principale punto di riferimento il diritto attico (ovvero quello facente capo essenzialmente ad Atene) dei secoli V e IV a.C.; ne affronta con rigore e chiarezza gli aspetti costituzionali (l’ostracismo - veniamo così a sapere - era una prerogativa della Bulé o Consiglio dei 500), ma anche aspetti che oggi definiremmo prettamente privatistici come la famiglia, le successioni, i rapporti reali, obbligatori, processuali.
Due appendici finali tracciano i profili del diritto di Sparta e quello del tutto particolare, per la ricchezza di materiale pervenuto e quindi la preziosità delle relative informazioni, di una città di Creta, Gortina; nello specifico una delle epigrafi a carattere giuridico a noi pervenute è così ampia che non a torto si è soliti parlare di Codice di Gortina.
Remo Martini è Professore ordinario di Diritto romano presso l’Università di Siena.