Da Quarto al Volturno Fuori commercio
Giuseppe Cesare Abba

Da Quarto al Volturno

Noterelle d'uno dei Mille. Quarta edizione con aggiunte

Quarta edizione

  • 1899
  • Note: In 16° pp. 302. Copertina bianca, stampata in nero. Sono aggiunti due scritti (inerenti ma non appartenenti alle 'Noterelle'): "I Carabinieri genovesi a Calatafimi" (p. 281) e "Le Guide dei Mille" (p. 291), datati, tutt'e due, "Brescia, 15 maggio 1893". L'opera ebbe numerose riedizioni, ristampe tutte uguali fino alla VII (del 1911) - l'ultima curata dall'Abba -, nella quale è aggiunta una Nota, seguita dall'"Indice delle persone e dei luoghi". "(...) Cominci pure la ristampa delle 'Noterelle', che mutamenti non ne ho da fare, e a farne si guasterebbe il libro. Solo era mia intenzione di aggiungere in fondo due miei lavoretti fatti e stampati anni sono nell'"Educazione nazionale". Sono intitolati: "I carabinieri genovesi" e "Le Guide dei Mille". Ma mi è nato qualche dubbio sulla opportunità di tale aggiunta. - Mentre che la ristampa corre, io le manderò quei due lavori da far leggere a qualcuno costì, (e desidererei che fosse il Carducci), per sentire se converrebbero messi in appendice. Allora farei anche l'"Artiglieria dei Mille", materia assai interessante anche per una certa comicità nel serio dell'impresa; e io ne ho tutti i particolari fornitimi dal general Sampieri che comandava sotto l'Orsini quell'artiglieria. - Un'altra cosa; e arrossisco quasi nel dirla, non ci starebbe bene all'edizione nova un po' di 'prefazione', p.e. del Panzacchi? O di qualche altro cui sian piaciute le 'Noterelle'? - Ora che l'ho detto mi pento d'averlo detto, ma lo ridirei per tornarmene a pentire, tanto mi pare che un po' di parole d'altri gioverebbe al libro. Veda Lei, e se mai l'ho detta grossa tiri un gran frego a questa pagina. - Le stringo la mano, signor Cesare, e la prego di riverire per me il Carducci, e salutare Panzacchi, Guerrini, gli amici.": GIUSEPPE CESARE ABBA a CESARE ZANICHELLI, Brescia, 10 dicembre 1897. "E per un po' di prefazione ci ha pensato? Non la potrebbe fare l'amico Panzacchi, non il Guerrini? lo ora parlo di questo mio libretto come se fosse opera d'un altro; e in vero quarant'anni dopo che facemmo una cosa, noi non siamo più quasi quella cosa; epperciò ho il coraggio di dire che la Prefazione quel libro la meriterebbe fatta magari dal primo letterato d'Italia. Rileggendo le mie pagine dalle bozze mi vien voglia di farla io stesso, appunto parlando del libro come se fosse d'un altro, ma parlandone senza celarmi. Provi a toccare l'argomento con l'uno o con l'altro di quegli amici, e spero che la faranno.": id., Brescia,15 luglio 1898.