CHIMICA Fuori commercio
Nuffield Foundation

CHIMICA

Livello I

Prima edizione

  • 1973
  • Note: Livello I, Livello II, Guida per l'insegnante 1 e 2. Busta con fogli sciolti numerati. Copertina e impaginazione di Giovanna Fiorillo. Disegni di Ivan e Robin Dodd. La traduzione è stata condotta sulla ristampa corretta 1971. "Traduzione, revisione e adattamento italiano di Elena Amadori, Luisa Fabbrichesi Ceccarelli, Maria Zanasi Stanghellini." "Il Progetto Nuffield di Chimica non è solo un libro di testo e una serie di ricerche da effettuarsi in laboratorio, ma un modo di studiare le scienze ed in particolare la chimica, restando nello spirito del metodo e della ricerca scientifica anche a livelli di apprendimento adatti a ragazzi della scuola media. Esso consta di materiale destinato agli allievi (come le ricerche di laboratorio) e di materiale destinato agli insegnanti (come l'introduzione e lo schema guida), ben differenziati, anche se nel materiale destinato agli insegnanti è compreso anche parte di quello per ragazzi. Il Progetto Nuffield di Chimica, nato da una esigenza di rinnovamento del modo di insegnare la chimica nelle scuole inglesi, si ripropone agli insegnanti italiani dopo che le tendenze educative degli ultimi anni hanno mostrato come, per l'apprendimento delle discipline scientifiche a livello scuola media, sia di gran lunga più importante la sperimentazione diretta ed il metodo induttivo di quanto non lo sia l'apprendimento mnemonico; quest'opera si inserisce tra le altre che la casa editrice ha presentato in questi ultimi anni, particolarmente studiati per usare un metodo attivo d'insegnamento delle discipline scientifiche. Il Progetto Nuffield Chimica, particolarmente dedicato a tutti gli studenti che iniziano lo studio della chimica, è strutturato in modo che attraverso livelli di apprendimento successivi, con una continua sporalizzazione degli argomenti e dei contenuti, si arriva a compiere un completo ciclo di studi medi, solida base per studi successivi. L'uso di semplici apparecchiature, la manualità necessaria a compiere la parte pratica del lavoro, i riferimenti a parti di programma già eseguito, un filo logico conduttore di tutto il progetto, sono le caratteristiche salienti di questa impostazione sperimentale di una disciplina sperimentale quale è la chimica. (...) Gli Autori. Il Nuffield Chimica è frutto del lavoro di molte persone coinvolte direttamente o indirettamente con la scuola e con l'insegnamento delle scienze, in particolare con l'insegnamento della chimica. Non è quindi solo un libro di testo o una serie di libri e altri sussidi didattici, ma piuttosto un modo di impostare un lavoro scientifico adatto a vari livelli di apprendimento, un modo di fare domande e sollecitare risposte, un modo infine di far acquisire ai ragazzi tecniche nuove, capacità di sintesi, spirito d'osservazione anche in un campo specifico coma quello della chimica. (...) Caratteristiche fondamentali e differenziatrici. Rispetto ai testi già esistenti sul mercato italiano e per le scuole medie superiori, il Progetto Nuffield si differenzia nettamente sia per l'impostazione generale che per i contenuti. I tradizionali libri di chimica mantengono molto netta la distinzione tra chimica generale, mineralogia, chimica inorganica speciale e chimica organica. Nel Nuffield Chimica non si ritroverà nulla di tutto questo, anche se a ben guardare c'è tutto e anche di più: c'è soprattutto il metodo per fare della chimica, non per apprenderla mnemonicamente. I ragazzi sono i protagonisti della loro ricerca e del loro programma; solo dopo esercitazioni intimamente collegate da un ben preciso filo logico saranno sollecitati a richiedere informazioni più specifiche, atte ad approfondire ed allargare il campo della ricerca stessa. (...) Altamente differenziatrice rispetto agli altri corsi di chimica è un'impostazione interamente sperimentale, senza però nessuna concessione alla faciloneria o al pressapochismo. L'insegnante è sperimentatore e organizzatore alla stessa stregua dei ragazzi, che non guardano 'fare esperimenti' ma li fanno essi stessi; infatti una disciplina sperimentale come la chimica, come potrebbe essere impostata correttamente ad un primo livello di apprendimento, se non facendo diventare sperimentatori tutti quelli che vi lavorano, anche gli stessi ragazzi? Il lavoro dell'intera classe, formata da insegnante e allievi, organizzato e comune, è il 'fare chimica'. (...) Caratteristiche didattiche. (...) Per lo svolgimento del corso i ragazzi hanno a disposizione un libro ("Ricerche di Laboratorio") formato da tanti fogli staccati, ognuno dei quali sarà inserito in un contenitore alternato a fogli scritti dagli allievi stessi: si formerà così un libro strettamente individuale, frutto di una attività comune di un gruppo inserito nella classe: infatti le ricerche di laboratorio verranno fatte da piccoli gruppi di allievi, due o tre, e mai da singoli allievi. (...) Per svolgere un corso tipo Nuffield è necessaria una attrezzatura di base molto semplice, tale da consentire il lavoro contemporaneo, alla stessa esercitazione, di tutti i gruppi di lavoro. (...) Più che aule particolari genericamente dette 'di scienze', è necessario poter usufruire di un locale che sia sempre lo stesso per tutta la durata del corso, in cui i ragazzi possano muoversi e disporre e riporre le loro attrezzature. Certo l'ideale sarebbe un'aula-laboratorio, ma anche in un'aula non eccessivamente attrezzata si può svolgere il corso: è soprattutto importante iniziare il corso sentendo la necessità di far lavorare i ragazzi più che spiegare ai ragazzi, sapendo che le piccole e umili operazioni manuali sono altrettanto importanti di lunghe e faticose ricerche più letterarie che scientifiche, che infine sperimentare vuol dire essere operatori e non solo lettori. (...)" Dalla scheda di presentazione del corso di Maria Zanasi Stanghellini. Livello II: "Questo II livello del Corso di Chimica, secondo le proposte Nuffield, non è che il proseguimento del I livello del Corso stesso. Il metodo generale seguito è lo stesso che nel primo livello, il tipo di materiale e attrezzatura lo stesso, lo stesso il modo di lavorare dei ragazzi, ma fin dai primi argomenti trattati si nota un progressivo impegno verso una formalizzazione più stretta. Pur sempre per via sperimentale si arriva cioè attraverso misure ed esperimenti più raffinati ad una rigorosa acquisizione dei concetti fondamentali della chimica, oltre che ad una visione storica del suo sviluppo. (...) l collegamenti con fisica e biologia sono ancora più numerosi e stretti, man mano che si svolge il programma, anche perché a circa metà del corso viene affrontata la chimica organica, ed alla fine del corso un intero argomento è dedicato all'energia. (...) La parte ultima del II livello si stacca nettamente da un tradizionale corso di chimica per scuole medie perché tratta del controllo sulle trasformazioni chimiche. (...)" Dalla scheda di presentazione del corso di Maria Zanasi Stanghellini. Traduzione di: Elena Amadori, Luisa Fabbrichesi Ceccarelli, Maria Zanasi Stanghellini Revisione di: G. Van Praagh Titolo originale dell'opera: Chemistry- Laboratory Investigations, Stage I The Longman Group Ltd- Penguin Books Ltd, London and Harlow - Harmondworth, 1966 (1971)