Augusto Righi e l'opera sua Fuori commercio
Luigi Donati

Augusto Righi e l'opera sua

Commemorazione

  • 1921
  • Note: In 8°, pp. 32, con ritratto e bibliografia. "Commemorazione tenuta il 10 novembre 1920 nell'aula magna dell'Archiginnasio di Bologna". "(...) Negli ultimi anni l'attenzione del Righi si era rivolta con particolare interesse all'esame delle basi sperimentali di quell'ardita teoria della relatività che da vario tempo occupa la mente degli Scienziati, e che, alterando le nozioni fondamentali di spazio e di tempo, ha ripercussioni profonde sulla valutazione dei fenomeni. Essa è sorta dalle discussioni sulle funzioni dell'etere, quale via di uscita da difficoltà che parevano insuperabili. - Dopo l'accettazione generale della teoria del Maxwell che assegna all'etere funzioni elettromagnetiche, si è presentata la quistione del come esso si comporti nell'interno dei corpi in moto. Una prima specificazione della teoria fatta da Hertz, che suppone il trascinamento dell'etere insieme coi corpi, si è dimostrata inconciliabile con certi fenomeni bene accertati, come p. es., quello dell'aberrazione della luce stellare per effetto del moto di rivoluzione della terra. In una geniale modificazione della teoria stessa dovuta al Lorentz, che, conservando le idee fondamentali, ne muta lo spirito adattandolo alle odierne vedute elettro-atomiche, l'etere si considera come immobile e non partecipe del moto della materia. Tale teoria sapientemente elaborata presenta molti vantaggi sulla precedente senza però eliminare del tutto le difficoltà. Ad accentuare l'interesse della discussione concorreva il risultato negativo di una celebre esperienza del Michelson intesa a ricercare l'effetto del moto traslatorio della terra sulla propagazione della luce (...). - A tale esperienza fu attribuito un valore probativo, e per ispiegarne il risultato fu avanzata dal Lorentz e da altri l'ipotesi che i corpi in moto subiscono una contrazione longitudinale, cioè secondo la direzione del moto, la quale compenserebbe il ritardo della propagazione del raggio in quella direzione: ipotesi che non sembra più tanto strana quando si ammette, come si fa nella teoria elettronica, che le forze molecolari siano di origine elettrica. - Invece l'Einstein assurgendo ad un concetto più generale, assunto come postulato fondamentale, vi impostò la teoria della relatività, che per la sua stessa arditezza innovatrice parve esercitare un fascino allettatore e trovò presto seguaci ferventi. (...)". E qui il prof. Donati si sofferma a dimostrare "l'importanza capitale" degli ultimi lavori del Righi "sull'esperienza del Michelson" e sulla "teoria della relatività".