Arbitrato

L’arbitrato, come tutti gli interpreti sanno, costituisce un efficace mezzo di risoluzione delle controversie, e diviene addirittura indispensabile strumento nel settore, ormai dominante, degli scambi internazionali, tradizionalmente “ostili” alle giurisdizioni degli ordinamenti nazionali.

Ecco perché il legislatore italiano è intervenuto a più riprese, da ultimo con la penetrante novellazione del d. lgs. 40/2006 per potenziare la disciplina codicistica e renderla concorrenziale, nonché appetibile per gli operatori economici. In particolare il d. lgs. suddetto ha portato novità così consistenti da rendere necessaria una rielaborazione sistematica della materia.

Ne esce un modello ispirato non più alla diffidenza, che caratterizzava in tempi addietro la concezione dell’arbitrato, soprattutto da parte del legislatore e della giurisprudenza, ma ad uno spiccato favor nei suoi confronti, finalizzato a rendere questo strumento efficiente nel raggiungimento del risultato.

Ad ogni modo, le qualità, ed ancor più le potenzialità pratiche di questo mezzo alternativo di soluzioni delle liti, in parte ancora lontano dai lacci del processo civile, hanno stimolato anche e soprattutto in tempi recenti una grande quantità di contributi, a volte pregevoli per impostazione sistematica.

La diffusione nascente dell’arbitrato ha fatto sì che ad esso si accostino non soltanto gli studiosi della materia e coloro che hanno maturato una considerevole esperienza come giudici privati, ma anche professionisti di formazione giuridica e tecnica, non avvezzi all’uso del particolare processo.

Di qui, l’esigenza di offrire agli operatori uno strumento di consultazione attento agli aspetti pratici, ulteriormente potenziati dallo stile commentaristico e dall’esame della giurisprudenza, oltre che della dottrina; ma, al contempo, lo sforzo di dare una visione sistematica ed in qualche caso critica della materia.

Un’appendice sugli aspetti fiscali completa l’opera, rendendola di particolare utilità per gli studiosi ed i pratici.