Antico sempre nuovo Fuori commercio
Giovanni Pascoli

Antico sempre nuovo

Scritti vari di argomento latino, a cura di Maria Pascoli

A cura di Maria Pascoli
  • 1925
  • Note: In 16°, pp. VII-418. Contiene: "Relazioni sull'insegnamento del latino nella scuola media - Il latino nelle scuole - Pensieri scolastici - La poesia lirica in Roma - La poesia epica in Roma - Lucus Vergili - Il cocomero - Leone poeta - A Giuseppe Chiarini". "Ai cortesi lettori. - Come sarei stata lieta se avessi potuto presentare questo libro, che ho messo insieme con tanto amore cercando tra i manoscritti, richiamando dall'oblio articoli sparsi in riviste e giornali, mettendo in vista le due storie della poesia lirica e della poesia epica in Roma, che, per trovarsi nei volumi "Lyra" ed "Epos" ad uso delle scuole secondarie, non sono molto conosciute fuori dell'ambiente scolastico, e, infine, traendo da un volumetto rimasto interrotto e perciò inedito, uno studio sulla metrica neoclassica, come sarei stata lieta se lo avessi potuto presentare con una prefazione che dicesse qualcosa di competente intorno ad esso! - Ma quello che io posso dire è solo che ho procurato di disporre i vari scritti a guisa di catena in modo che si succedano via via legati e si richiamino e si completino. E anche che non credo di aver fatto cosa vana ed inutile con questa raccolta per varie ragioni tra le quali questa: che anche quelli che come me fossero digiuni di studi classici, possono in essa trovare un buon pascolo e sano, e possono far conoscenza, tanto che basti per onorarli ed amarli, con quei nostri immortali scrittori e poeti dell'antichità che fecero dell'Italia, e fanno e faranno sempre con Dante, la prima Nazione del mondo. E impareranno ad apprezzare, se già non l'apprezzano, quella lingua in cui essi scrissero e cantarono, e troveranno giusto che non si debba dimenticare e trascurare perché non più parlata (...).": MARIA PASCOLI, Castelvecchio, marzo 1925. "(...) Mi sono un po' spaventata in vista di un lavoro così difficile, difficile perché in gran parte senza controllo. Tra i mss. non ci sono le lezioni intere; e spesso nemmeno gli appunti. Sono già diversi giorni che ripasso i mss. e finora non ho avuto la fortuna di trovare alcune cose che più mi occorrerebbero. Tuttavia se non mi si farà troppa fretta, spero di riuscire, se non a trovare, a capire come contenermi nell'ortografia di certe parole e nell'ordine generale del volume, il quale certo non potrà comprendere tutto il materiale che c'è. Vedrò, vedremo quando ella verrà qua (...).": MARIA PASCOLI a OLIVIERO FRANCHI, Castelvecchio, 4 agosto 1921. - "(...) Sono dietro a cercare tra i mss. se ci fossero dei riscontri per certi passi dubbi sulle lezioni. Mi va via molto tempo poiché prendo l'occasione di mettere anche un po' d'ordine tra le carte che sono tante e così varie. Se verrà le esporrò a voce il mio piano per il volume da farsi, se non potesse venire glielo mostrerò (...).": id., Castelvecchio, 1 Ottobre 1921. - "(...) Sono dietro a copiare per il volumetto "Intorno al latino". Scrisse poi al Giusti per avere il permesso d'includere la storia dell'"Epos" e della "Lyra"? - Per trovare il titolo mi occorre di sapere ciò che il volumetto deve contenere, e anche per l'ordine da dargli.": id., Castelvecchio, 16 dicembre 1923. - "(...) Mi è passato il tempo tra la correzione delle bozze, le copie di ciò che non possono mandare in tipografia per il volumetto latino, e un forte disturbo fisico: giramenti di testa e palpitazioni di cuore. Ora va meglio (...). - Non sono ancora pronta per il volume latino; ho ancora da copiare qualche cosa. Le due storie dell'"Epos" e della "Lyra" le manderò stampate, ma mi conviene sciupare due libri. Così manderò stampate altre cose (...).": id., Castelvecchio, 29 gennaio 1924. - "Per il Giusti va bene per me, ma per lei? Se mai faremo a metà; un po' di sacrificio per uno (...).": id., Castelvecchio, 9 febbraio 1924. "(...) Bisogna pensare al titolo per il volume latino. I soliti titoli a me non vanno. Che ne dice di questo: "Giovanni Pascoli I Dal latino nelle scuole I al bosco di Virgilio"? - Perché il volume comincia con delle relazioni e degli articoli intorno all'insegnamento del latino; poi segue con le due storie ("Epos" e "Lyra"), con altre cose, con la lettera al Chiarini intorno alla metrica, etc., e finisce col "Lucus Vergili" (quattro puntate apparse nel «Villaggio» nel 1910). Senta il parere dell'illustre prof. Rossi. - Anche avevo pensato: "G. P. Nel campo del latino", ma mi sembra troppo vasto e poi non so se sia corretta la frase. Mi aiuti. Fissato il titolo siamo alla metà dell'opera.": id., Castelvecchio, 18 febbraio 1924. - "(...) Mi dirà lei quando e come devo mandare l'originale per il volume latino. Per il titolo penseremo ancora, ma studi non sono, almeno tutti. Forse meglio: "Scritti vari di argomento latino" (...).": id., Castelvecchio, 29 febbraio 1924. - "(...) Tra qualche giorno manderò l'originale per il volume degli scritti latini. Devo mettere in ordine e aggiungere qualche nota. Non ho potuto lavorare nei giorni passati perché, come le scrissi, mi sentivo molto male. Oggi mi par di star meglio; vedremo domani (...).": id., Castelvecchio, 11 marzo 1924. - "(...) Tarderò ancora qualche giorno a inviarle l'originale per il volume latino, e ciò perché, stante il mio povero stato di salute, ho avuto anche troppo da fare in questo tempo a tener dietro alla meglio alla corrispondenza (...).": id., Castelvecchio, 25 marzo 1924. - "(...) Non posso ancora attendere troppo al lavoretto latino anche perché non mi dà tregua la corrispondenza che mi occupa le ore più buone del giorno (...).": id., Castelvecchio, 2 aprile 1924. "(...) Sono molto contenta se il prof. Gandiglio s'incarica di tener dietro al libro delle cose latine. Se dovessi curarlo da me sola mi riuscirebbe difficile specialmente per le sue storie dell'"Epos" e della "Lyra" e per un articoletto sul cocomero che bisogna che tragga dalla «Tribuna» e non sono sicura della correttezza delle citazioni (...).": id., Castelvecchio, 21 aprile 1924. - "(...) Ho aspettato invano in questi giorni la decisione sua e di Marcovigi per la visita promessa. - Se io non posso consegnarle l'originale del libro latino e intendermela con lei circa la posizione di certe note, a settembre il volume sarà impossibile che sia pronto (...).": id., Castelvecchio, 16 giugno 1924. "Sabato sera giunse qui il prof. Gandiglio e questa mattina ne è partito lasciandomi un'impressione così buona che non le so dire. Sono molto contenta d'averlo conosciuto anche di persona, e ho trovato che corrisponde perfettamente all'aspetto. Si è adattato alla mia modestissima ospitalità non mostrandosi in nulla contrariato. Ha il cuore bello pari alla mente. - Ora bisogna comporre subito il volumetto latino. La correzione delle bozze la farà il Gandiglio, perciò occorre che lei via via gliele mandi. Ho piacere di averle anch'io non per correggerle, ma per tener dietro alla stampa che mi dà soddisfazione (...).": id., Castelvecchio, 21 ottobre 1924. "Sono ritornato da Castelvecchio entusiasta. E Lei comprende che, col mio temperamento, non mi entusiasmo facilmente. In due giorni, dando al lavoro solo alcune ore del mattino, non ho potuto vedere se non che tra le carte ignote del Pascoli si conserva molto di interessante. Poiché la signorina Maria m'invita, ritornerò a Castelvecchio, quando abbia libertà -nelle vacanze estive del '25- per trattenermi qualche settimana.": ADOLFO GANDIGLIO ad OLIVIERO FRANCHI, Fano, 26 ottobre 1924. - "Ho spedito le bozze di "Lyra". Occorrerà avvertire il compositore che non eseguisca se non le correzioni da me segnate in penna. Quanto a quelle a matita, si lascino stare. Serviranno per la signorina Maria, che deciderà. E non si tenga conto di certe aggiunte a matita fatte alle correzioni segnate in penna: anche le aggiunte serviranno alla signorina Maria, per mia giustificazione. Perché spesso ho dovuto confrontare la I edizione, talora più corretta che le successive. E a questa complicazione si deve la lentezza con cui ho riveduto le bozze. Anche questa volta desidero che le seconde bozze insieme con le prime da me corrette, siano prima che rimandate a me, mandate alla Pascoli, che dovrà pronunziarsi in parecchi casi." id., Fano, 12 dicembre 1924. - "Le mando, corretto con attenzione, il 1° manipoletto di bozze. Poi seguirà l'altro. Voglia poi mandare alla signorina Maria -così, già io le ho scritto che sarà fatto, sebbene lei si rimettesse interamente a me- insieme con le seconde bozze anche queste prime con le mie correzioni. Alcune, che io ho già comunicate a Castelvecchio, debbono avere il beneplacito di Mariù. E poi vi sono alcuni dubbi, che Lei risolverà con gli originali e come vorrà.": id., Fano, 7 dicembre 1924. - "La signorina Maria tra i titoli proposti per il volume del fratello scelse il seguente: "Antico sempre nuovo - Scritti vari di argomento latino".": id., Fano, 7 gennaio 1925. - "Le rimando l'ultimo fascio di bozze riveduto. Le terze bozze saranno anche questa volta rimandate alla signorina Maria per il benestare. Veda anche di persuadere questa a fare lei la prefazione: ci vuole una prefazioncella affettuosa, di quelle che lei sa fare egregiamente; ogni altra prefazione stonerebbe.": id., Fano, 28 gennaio 1925. - "Le accludo una nuova prefazione della signorina Maria da sostituire alla precedente che a me non finiva. Ho tolto -avendo pieni poteri- due periodetti inutili. Alla fine aggiungerei, di seguito ossia senza andare a capo, le due righe che ho scritto a matita.": id., Fano, 3 marzo 1925. "(...) Ho mandato al Gandiglio un'altra prefazione. Ne aspetto il parere e i suggerimenti. Nel caso improbabilissimo che l'approvasse, la manderò direttamente costì; se no la rimanderà a me, allora bisognerà che m'ingegni di farne un'altra ancora. - Non mi riesce di raccogliermi e di capire che cosa potrei dire. Se me l'avesse fatta lui! Ma pazienza! (...).": MARIA PASCOLI ad OLIVIERO FRANCHI, Castelvecchio, 4 marzo 1925. - "Nel volume latino i tipografi non hanno tenuto conto delle mie correzioni per la punteggiatura al richiamo delle note. Come mai? Eppure ne avevo scritto anche al Gandiglio, ed egli non mi ha mai scritto di aver fatto fare il contrario. Non è un gran male, ma sarebbe stato meglio se mi avessero assecondata (...).": id., Castelvecchio, 17 aprile 1925.